Essere Uno
Al cavallo, a livello simbolico è stata attribuita la figura di traghettatore, il ruolo di condurre le anime dalla terra al cielo, forse perché in questa dimensione materiale ci permette di provare quella perdita di confini, quello stato di unione con lui e con il tutto, anche in maniera inconsapevole.
Possiamo provare uno stato di grazia e di pace anche senza cercarlo.
Un proverbio arabo recita “L’aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo”, forse perché si racconta che Allah lo abbia creato prendendo una manciata del vento del Sud, e soffiandoci sopra gli abbia dato forma e vita, per donarlo all’uomo come animale superiore a tutti gli altri, o forse perché è proprio quell’aria che ci sfiora e che respiriamo quando lo cavalchiamo.
I cavalli trainano i carri che portano il sole in cielo di giorno e la luna di notte, forse per noi è qui in veste di tramite e mediatore, come opportunità di condurci alla luce e alla consapevolezza.
Ci permette di sperimentare l’annullamento della dualità nel mondo fisico duale.
Ci consente di vivere l’esperienza dell’unione, facendoci sentire di essere distinti ma non separati, di divenire un Unico…
Un Binomio appunto, nel quale due entità diventano Una.
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