
Yogic Horsmanship
Per poter aspirare ad avere una comunicazione efficace con il cavallo secondo Elisabeth De Corbigny (etologa ed addestratrice di cavalli) la persona deve necessariamente sviluppare questi aspetti di sé stesso:
“… Aumentare la capacità di concentrazione, sviluppare la capacità di osservazione, migliorare i riflessi fisici “feeling and timing” sensibilità e tempismo (che tradurrei con la capacità di rimanere in sintonia con ciò che accade), la capacità di controllare il corpo (consapevolezza di sé e dei propri movimenti), migliorare i riflessi mentali (controllo dei processi mentali), controllare le emozioni, far tacere il proprio il proprio Ego”. Equitazione Etologica
La pratica dello yoga si inserisce quindi perfettamente in questo processo di crescita e di lavoro su sé stessi. Anche in questo contesto, come solitamente accade nei percorsi di evoluzione, si parte da un lavoro più evidente e grossolano, quello sul corpo, per arrivare poi ad un livello più sottile, energetico spirituale; passando per il lavoro sulla solidità del sentirsi nel corpo, del sentire di avere un corpo, il radicamento, l’equilibrio, la propriocezione, (Muladara); per proseguire poi con la ricerca di fluidità dei movimenti e il riconoscimento delle pulsioni che ci attraversano (Svadhisthana) per poi giungere al lavoro sull’energia che tutto muove (Manipura); per riuscire a sentire oltre che vedere, con il cuore, che guida i nostri gesti e che concretizza attraverso i movimenti ed il tatto il nostro sentire (Anahata); per poter rispondere a questi stimoli attraverso.
“Qualcosa che è altro… Non più materia, come il pensiero, è astrazione oltre i 4 elementi” G.C.Jung. Attraverso modalità libere da aspettative e giudizi in una comunicazione autentica, ed avere la giusta intuizione che consente di entrare in questa danza relazionale che ha come meta l’armonia del fluire insieme, nel piacere del viaggio e non del raggiungimento della meta, dove la comunicazione è così sottile che sembra che nulla accada mentre tutto si muove (Visuddha); per dissolvere la dualità e raggiungere l’Unione (Ajna).
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